“Molto presto saremo insieme a voi a sventolare la bandiera dell’Iraq, dobbiamo venire da voi e salvarvi dal terrorismo. L’ora della vittoria è arrivata e le operazioni per liberare Mosul sono iniziate”. Non senza orgoglio, Haider al-Abadi, premier iracheno Dopo lincontro con il capo dell’agenzia dell’Onu per i rifugiati, Unhcr, per analizzare piani per l’accoglienza dei profughi in fuga dal conflitto (che si stima possano essere intorno ai 700mila civili), ha così annunciato in diretta televisiva l’inizio delloffensiva per liberare Mosul, la seconda città del Paese controllata dallo Stato Islamico. Una città a maggioranza sunnita dove abitavano 2 milioni di persone prima del conflitto e prima della fuga di gran parte della popolazione appartenenti ad altre religioni. Maal Abadi, nellaffermare che questa sarà una battaglia decisiva, ha asscicurato che entro la fine dellanno lIs sarà scacciato dall’Iraq. “Presto, se Dio vuole, noi ci incontreremo sul suolo di Mosul per festeggiare la sua liberazione insieme – ha affermato il premier – e noi riprenderemo a vivere insieme, tutte le religioni e tutte le sette, in uguaglianza, amandoci e cooperando tra di noi”.
M.